Nichelle Nichols, il tenente Uhura in “Star Trek”, è morta a 89 anni: è stata tra le prime donne nere ad avere un ruolo da protagonista in una serie TV.
L’attrice Nichelle Nichols, amatissima dai fan di “Star Trek” ovunque nel mondo per il ruolo del tenente Uhura, l’ufficiale delle comunicazioni sull’astronave U.S.S. Enterprise, è morta nelle scorse ore. Aveva 89 anni. Sky Conway, scrittore e produttore cinematografico a cui Kyle Johnson, il figlio dell’attrice defunta, ha chiesto di parlare a nome della famiglia, ha spiegato che la donna sarebbe morta per un’insufficienza cardiaca. La sua carriera era iniziata come cantante e ballerina in un club a Chicago, la sua città natale, quando era davvero giovanissima.
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L’attrice però sarà sempre ricordata per il suo ruolo in “Star Trek”, la serie di avventure spaziali andata in onda dal 1966 al 1969 e interpretata da William Shatner nei panni del Capitano Kirk, l’eroico leader dell’equipaggio dell’astronave. Oltre a loro, altri personaggi iconici e indimenticabili sono Leonard Nimoy – morto nel 2015 – nei panni dell’ufficiale scientifico e consigliere, Spock, e DeForest Kelley, deceduto nel 1999, che interpretava il ruolo del Dr. McCoy, alias Bones, il medico della nave. Uhura era un ufficiale e un tecnico altamente istruito e ben addestrato che manteneva un comportamento professionale mentre svolgeva i suoi nobili.
Di una bellezza davvero straordinaria, Nichelle Nichols è stata tra le prime donne nere ad avere un ruolo da protagonista in una serie televisiva, rendendola un’anomalia sul piccolo schermo. Fino a quel momento, infatti, le persone nere – nella fiction – erano raffigurate come individui sottomessi. In un episodio del novembre 1968, durante la terza e ultima stagione della serie televisiva, il capitano Kirk e il tenente Uhura sono costretti ad abbracciarsi dagli abitanti di uno strano pianeta. Di fatto, quello è considerato il primo bacio interrazziale nella storia della televisione.
Dopo l’esperienza di Star Trek, l’attrice è diventata un volto simbolo della NASA, avviando una proficua collaborazione con l’agenzia spaziale americana. Il suo contributo servì anche ad aprire la NASA all’ingresso di donne e di persone considerate appartenenti alle minoranze. La sua figura nella fiction ha ispirato donne astronaute come Ronald McNair, Frederick Gregory, Judith Resnick, la prima donna americana nello spazio Sally Ride e l’attuale amministratore della NASA Charlie Bolden.