Il commentatore e opinionista di Sky Sport, Fabio Capello, visto in tribunale: cosa è accaduto all’ex allenatore.
Classe 1946, una lunga carriera in Serie A, tra Spal, Roma, Juventus e Milan, corredata anche da 32 presenze e otto gol in Nazionale, Fabio Capello è stato uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre. Da calciatore, ha messo in bacheca quattro scudetti, tre con la Juve e uno col Milan, e due Coppe Italia. Invece, lunghissimo è il palmares da allenatore, che ha vinto cinque scudetti, quattro consecutivi col Milan e uno storico con la Roma, oltre al titolo poi revocato con la Juve.
Cosa ci faceva Fabio Capello in tribunale? Ecco la risposta
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In Italia, Fabio Capello ha vinto anche quattro Supercoppa, mentre è stato capace anche di vincere due volte la Liga, a distanza di dieci anni, e in entrambi i casi sulla panchina del Real Madrid. Nel suo palmares, due trionfi internazionali, ovvero la Champions League e la Supercoppa Europea vinte col Milan nel 1994. Per molti anni, l’ex calciatore nato a Pieris, piccolo borgo sulla sponda italiana dell’Isonzo, è stato considerato il miglior allenatore italiano in circolazione.
Da qualche anno è invece uno dei volti più noti tra gli opinionisti e i commentatori tecnici di Sky Sport: ieri, invece, ha dovuto fare una pausa dai suoi impegni per recarsi in tribunale. Ma cosa ci faceva Fabio Capello ieri mattina in tribunale? Questa la domanda che molti si sono fatti notandolo tra i corridoi di palazzo di giustizia a Busto Arsizio. Nulla che lo interessi direttamente, ma l’ex allenatore era lì per un brutto episodio capitato qualche tempo fa a sua moglie.
La donna, infatti, è rimasta vittima anni fa di un furto a Malpensa: siamo nel 2017 e i coniugi Capello si ritrovarono al centro della cronaca per questo episodio. Infatti, si erano scordati un trolley pieno di gioielli, di proprietà della moglie dell’ex allenatore, dopo essere tornati in Italia da un viaggio. Il valore di quanto contenuto nel trolley, a quanto pare, ammontava a 240mila euro. La valigia fu sottratta da uno degli imputati, che poi insieme ad altre quattro persone ne avrebbe rivenduto quanto contenuto.
