Dopo un anno i prezzi della benzina tornano a scendere: una buona notizia per gli italiani dopo mesi di aumenti record.
Buone notizie in arrivo per gli italiani: il prezzo della benzina finalmente torna a scendere dopo mesi caratterizzati da aumenti incontrollati e costi record. Calano tutti i carburanti, nello specifico al self service il costo è arrivato al di sotto di 1,70 euro al litro per la verde. Mai così bassi da oltre un anno. Con il gasolio a 1,80 al litro.
Una bella notizia, dunque. Favorita dalla proroga fino a fine ottobre dei tagli delle accise su gasolio benzina gpl e gas. Una misura voluta fortemente dal governo che ha fatto sapere che in ogni caso si tenterà con buone probabilità di riuscita ad estendere il provvedimento anche per il mese di novembre.
Esultano non solo gli automobilisti in generale, ma anche le associazioni di categoria, che da tempo auspicavano prezzi calmierati e una discesa dei costi per tutti i carburanti. Con le spese che per mesi hanno vessato in primo luogo le famiglie, costrette a fare i conti con aumenti che hanno inciso fortemente sulle economie.
Se da un lato c’è la buona notizia relativa alla diminuzione dei prezzi della benzina e dei carburanti, non si può dire lo stesso per alcuni beni primari di consumo. Infatti c’è da registrare in queste ore un aumento record per il pane. Il prolungamento del conflitto in Ucraina e la speculazione stanno portando ad una situazione insostenibile.
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Infatti la discesa del prezzo del grano non è coincisa con quella del prezzo del pane. Che continua a “lievitare” ed a toccare livelli record. Mai visti al dettaglio degli aumenti così clamorosi in tutta L’Unione Europea. Si parla infatti di un +18% rispetto al mese di settembre dello scorso anno. Allarmante la situazione secondo le associazioni di categoria.
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Infatti secondo i dati del Codacon si parla di prezzi lievitati in poche ore del 13% solo per quel che riguarda l’Italia, con la media europea che è addirittura superiore. Per una spesa che ricade sulle famiglie con un incremento di 900 milioni. Per pasta e farine gli aumenti fanno registrare un +25,8% e +23%.