Manca davvero poco e ci sarà il passaggio dell’ora da legale a solare. Le lancette si spostano di un’ora fra disagi e insonnia.
Ormai ci siamo, la fine di ottobre è arrivata e anche il pieno autunno. Da qualche ora si è chiuso anche il grande fenomeno astronomico tanto atteso. L’eclissi parziale è avvenuta in pieno giorno e ha estasiato gli appassionati.
Tutti con il naso all’insù e con occhialoni protettivi per ammirare la luna che adombrava a metà la grande sfera cocente. Uno spettacolo unico e meraviglioso. La prossima esperienza ci sarà nel prossimo 2026. Ora c’è un altro avvenimento che ci farà compagnia fino in primavera.
Sabato prossimo 29 ottobre ci sarà il cambio dell’ora. Spostato di un mese rispetto a qualche anno fa, non più settembre ma il mese delle castagne, torna l’ora solare come ogni anno. Le lancette devono essere spostate un’ora indietro con l’illusione di dormire un’ora in più.
Il passaggio ci sarà anche se da molto tempo questo status è contestato. La richiesta di far perdere l’abitudine del cambio d’ora è stato preso in considerazione molte volte. In pratica si vorrebbe per tutto l’anno che rimanesse un unico orario così da non fare sballottare anche le persone.
Sono stati accertati tanti disagi e destabilizzazione del bioritmo personale. Si verificano episodi di stordimento e illusione di un sonno maggiore. Purtroppo non è così ma tutto sta nel farci un’abitudine. In fin dei conti accade ogni anno.
Insonnia maggiore o minore appetito, sono le prime cause delle lancette all’indietro. Quell’ora in meno ci capovolge la quotidianità e tutto sta nel prenderci l’abitudine e assestarci al nuovo orario.
Sabato notte, ultimo di ottobre, prima di andare a dormire è consigliabile già spostare le lancette dell’orologio un’or indietro. Il giorno dopo ci sarà la sorpresa di credere di avere a disposizione un po’ più di tempo per crogiolarci prima di buttarci giù dal letto.
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E’ un’impressione! Presto diventerà una routine e anche tornare a casa dal lavoro in piena notte ci rattristerà, ma il tempo passa e marzo poi non è così lontano…