Ucciso per una faida tra i clan, la vittima era da poco uscita dal carcere. Il cadavere rinvenuto crivellato di colpi nell’auto.
E’ stato un vero e proprio agguato da parte di un clan, una vecchia faida da regolare. Un attentato forse rimuginato da tempo. Il corpo della vittima è stato crivellato di colpi di arma da fuoco a bordo della sua auto. Il pregiudicato risponde al nome di Pasquale Angellotti conosciuto nel settore come Linuccio o’ cecato.
L’uomo aveva un passato in carcere con l’accusa di omicidio ed era uscito nel 2018. Sembra proprio che la vittima avesse intenzione di riorganizzare di nuovo la famiglia de i Lo Russo. Infatti lui era ritenuto proprio il killer ufficiale della cosiddetta famiglia.
L’ultimo omicidio gli è costata molti anni di carcere. Evidentemente questa sua iniziativa di rimettere in piedi il nuovo clan criminale non è andata giù alla famiglia di opposizione ed è per questo è scaturita la decisione di farlo fuori. L’uomo si trovava a bordo della sua auto è stava viaggiando su un tratto di strada.
Era appena fatto giorno visto che l’orario portava le 7 del mattino. Rallentando ad un incrocio il pregiudicato non immaginava che era stato programmato un piano dal destino per toglierlo di mezzo per sempre. Ormai tutto era stato organizzato nei minimi dettagli.
Ad un tratto è stato raggiunto dai carnefici che hanno sparato una serie di colpi di pistola portandolo in fin di vita. Il boss della camorra era tornato in libertà proprio da qualche anno. Secondo quanto hanno potuto ricostruire le telecamere della zona, sembra che la vittima abbia tentato di mettersi in salvo.
È stato raggiunto da circa nove colpi di arma da fuoco sparati attraverso i vetri della sua Fiat. E’ morto sul colpo, non ha avuto assolutamente scampo. I soccorsi sono intervenuti immediatamente e il figlio del boss ha meditato vendetta urlando la rabbia alla vista del corpo straziato del padre.
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La zona è stata recintata per permettere alle forze dell’ordine di eseguire gli accertamenti sulla vicenda. Si parla di un regolamento di conti tra le famiglie appartenenti alla criminalità organizzata.