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I nostri mari sono sempre più minacciati: si aggira un “killer invisibile”

I nostri mari sono sempre più minacciati: si aggira sui fondali un “killer invisibile”. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Inquinamento (Foto da Pixabay)

Il problema dell’inquinamento è una piaga che affligge il mondo e da cui ancora non si riesce a venirne fuori. La condizione in cui versiamo non è decisamente delle più tranquille e il livello di tossicità sta salendo a vista d’occhio. I nostri mari ne sono completamente avvelenati.

Una delle più crude testimonianze del problema arriva direttamente dal capo ricercatore dell’organizzazione Ocean Cleanup, il quale dopo giorni e giorni di navigazione si è trovato al suo fianco una coltre di spazzolini da denti e di plastiche varie. È a dir poco surreale – le sue parole.

Il tutto è avvenuto nelle acque dell’Oceano Pacifico, ma non occorre andare così lontano per rendersi conto che il problema è molto più vicino di quanto pensiamo. Basta ricordare quali sono state le condizioni in cui riversavano le nostre spiagge questa estate.

I nostri mari sono in pericolo, la plastica è il killer numero uno

Inquinamento (Foto da Pixabay)

Stiamo parlando della plastica, ossia il killer numero uno al mondo in fatto di inquinamento. Le testimonianze sono sempre più tragiche e disastrose. Lo scenario non è dei migliori e vede i nostri mari completamente invasi da sostanze tossiche e non biodegradabili.

È stata definita killer invisibile ed è stato stimato essere presenti ben oltre 500 tonnellate. Volendo essere ancora più precisi: in modo particolare sono gli attrezzi utilizzati per la pesca a finire sul fondale dei mari, mentre il resto proviene direttamente dalla terra ferma.

Vogliamo provare a parlare dei danni agli animali? Sono molteplici e terribili. In primis, la maggior parte di essi muore per soffocamento o restano impigliati alla plastica marina. Oltre ad essere un rischio per questi ultimi lo è anche per la barriera corallina.

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Come si potrebbe cercare di trovare una soluzione? Una delle ipotesi e delle piste più battute è quella di sostituire i vecchi attrezzi di pesca con alternative che vanno in direzione eco-friendly ossia biodegradabili.

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