Il fiorentino birbantello Carlo Conti evoca un passaggio storico nel mondo del gentil sesso. Impossibile per lui restarne senza.
Carlo Conti rappresenta l’eccezione alla regola, e se ne fa anche vanto. Oltre ad un suo passato burrascoso in campo sentimentale, il toscanaccio doc ha una caratteristica che accomuna poche persone soprattutto in ambito dello spettacolo.
Conti non si arrabbia mai. E’ un uomo di pace e lo possono testimoniare anche gli addetti al lavoro. C’è da dire che questa non equivale alla sua unica qualità positiva; è energico, gentile, preparato e professionale. Un vero showman.
Da poco ha concluso un’intervista in cui ha parlato del suo lavoro, della sua eterna amicizia con i colleghi Pieraccioni e Panariello. Inoltre ha anche ammesso alcune situazioni che lo contraddistinguevano prima di mettere la testa a posto con la bellissima Francesca Vaccaro.
Parlando con l’interlocutore, Carlo dichiara che la sua amicizia con Giorgio e Leonardo è sacrosanta. Li unisce la patria di nascita e l’amore per la Fiorentina. Inoltre il popolare conduttore, in televisione con Tale e quale show, ammette che:
“Per loro io ero l’Alberto Sordi del gruppo, quello che non si sarebbe mai sposato. Quando ho parlato di matrimonio non ci credeva nessuno dei due. Io non avevo mai convissuto prima, mai nemmeno uno spazzolino da denti in più a casa mia.
Leonardo invece si fidanza e dopo cinque minuti va a convivere; Giorgio aspetta al massimo due mesi. Io ero il solitario, quello che stava bene da solo”
Nella sua vita davvero non c’era posto per pensare a sistemarsi. Tutto ruotava intorno ad un lavoro fremente che gli dava grandi soddisfazione. Continuando dice che nel ruolo di dj aveva uno stuolo di donne al seguito.
Non se ne faceva scappare una, aveva un successo incredibile con donne di qualsiasi età.
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Asserisce di aver sofferto di “dongiovannite” che lo portava a rispettare e corteggiare tutte le donne che gli passavano accanto. Tutto finito di colpo quando ha capito che il suo cuore era stato rubato dalla moglie che lo ha reso padre orgoglioso di Matteo.