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Omicidio Marta Russo, cosa fanno oggi Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro

L’omicidio della studentessa universitaria Marta Russo è ancora impresso nella mente degli italiani. Un caso che ha suscitato emozioni forti in tutto il paese. Scopriamo cosa fanno oggi Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, ritenuti colpevoli del delitto. 

Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro (da YouTube)

Il 9 maggio del 1997 l’Italia intera rimase sotto choc per un delitto misterioso che portò alla morte della giovane Marta Russo. Uccisa mentre si trovava all’Università La sapienza di Roma. Dopo le prime indagini da parte degli inquirenti si arrivò all’individuazione dei due presunti assassini: Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, entrambi all’epoca dei fatti assistenti universitari di filosofia del diritto.

Il processo legato alla morte della povera Marta Russo è stato sin dalle prime battute circondato dal mistero e dalle prove mai chiarissime ai danni dei due imputati, che sino al momento della condanna definitiva si sono dichiarati innocenti. Un caso che è passato alla storia per la difficoltà e la poca chiarezza. Che ha insinuato il dubbio in milioni di italiani. Per certi versi una pagina assolutamente critica della giurisprudenza del nostro paese.

Si ricorda che sia Scattone che Ferraro alla fine del lungo processo furono condannati con due diversi capi di accusa per l’omicidio della 22 enne romana. Per Scattone la sanzione di omicidio colposo la sentenza è stata di 5 anni e 4 mesi di reclusione. Per il collega Ferraro la condanna fu di favoreggiamento, con la pena da scontare di 4 anni e 2 mesi di reclusione. Entrambi hanno sempre dichiarato di essere estranei ai fatti.

Omicidio Marta Russo, la vita dopo il carcere di Scattone e Ferraro

Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro (da YouTube)

Una vicenda complessa ed ostica anche per la magistratura quella legata all’omicidio di Marta Russo. Con Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro che anche dopo la condanna definitiva hanno sempre dichiarato la loro innocenza. Ma oggi cosa fanno i due, dopo aver scontato la loro pena? Rifarsi una vita dopo un caso così eclatante appare molto difficile. Ma tutti e due pare siano riusciti ad andare avanti.

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Giovanni Scattone ha tentato la strada dell’insegnamento, prima in un liceo (proprio il Cavour, quello frequentato all’epoca da Marta Russo) per poi ottenere la cattedra nel 2015 presso l’istituto Einaudi di Roma. Ma non fu facile per lui portare avanti quel lavoro a causa delle tante polemiche legate al suo passato. Per questo motivo decise di cambiare completamente il ruolo di docente per continuare quella di correttore di bozze e traduttore.

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Diversa invece la carriera di Salvatore Ferraro, che dopo un anno e mezzo di detenzione nel 1999 fu scarcerato per finire di scontare la sua pena ai domiciliari. Prima tentò la carriera da penalista, ma in seguito trovò la sua passione. Quella della musica, fondando insieme ad altri ex carcerati una band, senza tralasciare esperienze teatrali.

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