Roma, sparatoria a Fidene, Giorgia Meloni conosceva una vittima

Roma, sparatoria Fidene, è accaduto ad una riunione di condominio, l’uomo si è presentato armato e ha sparato vari colpi. Tre morti e vari feriti, sui social il commento di Giorgia Meloni, conosceva una delle vittime.

Meloni Roma
Alcune vittime della sparatoria a Roma (Facebook)

Sono morte tre persone, nella sparatoria che c’è stata a Fidene durante una riunione di condominio. Tra le vittime Nicoletta Golisano a ricordarla sui social, amici, parenti e il premier Giorgia Meloni che la conosceva personalmente.

Un lungo messaggio quello che la premier ha scritto per dirle addio, l’ha ricordata come una madre premurosa e un’amica discreta e sincera. Una professionista con un grande senso di dovere e responsabilità.

Erano amiche le due e Nicoleta aveva da poco festeggiato 50 anni, è in quel giorno che la Meloni vuole ricordarla, raggiante e bellissima nel vestito rosso che aveva scelto per l’occasione. Un vero dramma che ha colpito l’Italia intera, oltre ai parenti delle vittime e al Presidente del Consiglio. Che ha voluto esprimere tutto il suo dolore per quanto accaduto in questa tragedia.

Muore Nicoletta Golisano a Roma, nella sparatoria di Fidene, il saluto della Meloni

 

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Nicoletta lascia il marito Giovanni e suo figlio Lorenzo, un bambino di 10 anni, oltre a quella di Nicoletta ci sono altre famiglie distrutte, a spezzare queste vite Claudio Campiti, l’uomo ha aperto il fuoco all’interno di un bar nel quartiere romano di Fidene.

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Poco dopo è stato fermato e portato in centrale, l’accaduto è stato descritto da vari testimoni che si trovavano sulla scena del crimine. Per sparare l’uomo ha rubato una pistola a un poligono, in quanto il porto d’armi gli era stato rifiutato. Sembrerebbe che l’uomo avesse in comune con le vittime il Consorzio Valle Verde nel reatino, e che alla base dell’atto ci fossero proprio problemi condominiali, sarebbe stato questo il movente che lo ha portato al folle gesto.

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L’augurio dei cari delle vittime è quello che venga fatta giustizia al più presto, anche se sarà un’amara consolazione. In questi casi infatti parlare di giustizia è sempre delicato. Quel che è certo è che morire in queste condizioni è terribilmente ingiusto, è per questo che in molti si augurano il peggio della pena per l’omicida.

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