Alcuni archeologi hanno portato alla luce un fossile appartenente a un rettile che si muoveva negli abissi. Scoperta incredibile quella che hanno fatto questi studiosi. Quel che è stato trovato, è stato descritto come la Stele di Rosetta della paleontologia marina.
Lavoro affascinante e ricco di sorprese quello dell’archeologo, si potrebbe credere che si abbia difficoltà a lavorare e che si tratti di uno di quei lavori che si vede solo nei film eppure a volte è più semplice di quel che si pensa.
Ci sono infatti moltissimi archeologi che lavorano e guadagnano bene, viaggiano molto e fanno scoperte davvero incredibili. È il caso di questi studiosi che hanno appena scoperto un fossile estremamente raro.
Gli scienziati hanno descritto il fossile emerso come la Stele di Rosetta della paleontologia marina, sarebbe uno scheletro completo con testa e corpo non separati appartenenti a un rettile marino dal collo lungo.
La Stele di Rosetta il famoso fossile trovato dagli archeologi
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Il fossile che è stato trovato da alcuni archeologi nei giorni scorsi avrebbe circa 100 milioni di anni e stando a ciò che hanno detto gli esperti potrebbe nascondere la chiave per raccontare un dettaglio del cammino evolutivo dei plesiosauri dal collo lungo. Questi esemplari avrebbero vissuto in una zona precisa del mondo durante il Cretaceo.
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Il ruolo degli archeologi è stato fondamentale ma senza le Rock Chicks tutto ciò non sarebbe potuto accadere, si tratta di un terzetto di cacciatrici di fossili dilettanti composto da Cassandra, Sally e Cynthia. Tre cacciatrici che una volta individuato il fossile si sono rivolte al Queensland Museum in quanto il reperto era assolutamente intatto e non hanno voluto toccarlo.
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È stato a quel punto che è entrato in gioco il professor Espen Knutsen scienziato archeologo e curatore della sezione di paleontologia dell’istituzione. Secondo il dottore questo sarebbe il primo scheletro di Erasmosauro completo di testa e corpo ad essere stato ritrovato. Questo reperto nasconderebbe dei segreti e conterrebbe la chiave per spiegare l’evoluzione del Plesiosauro. Adesso l’obiettivo è quello di usare tutti gli strumenti a disposizione per cercare di rispondere a ogni domanda sull’argomento.