Sinisa Mihajlovic, il segreto del campione nella vita di tutti i giorni e in campo: una scoperta che lascia tutti a bocca aperta.
Uno dei grandi campioni di tutti i tempi, difensore arcigno, granitico e pimpante. Non basterebbero solamente questi aggettivi per descrivere un personaggio unico nel mondo del calcio, così nella vita di tutti i giorni.
Sinisa Mihajlovic era qualcuno di davvero speciale, inimitabile per certi versi ma con un doppio risvolto della medaglia, che ha fatto di lui un atleta determinante per i successi raggiunti.
Basta pensare alla cavalcata trionfale con la Lazio nel 2000 e il raggiungimento del sogno del tricolore, in un’atmosfera atipica, in cui Sinisa aveva vissuto la massima espressione della sua carriera.
In una nota intervista rilasciata tanti anni fa a “Calcionews24.com“, il “Leone” serbo, come veniva soprannominato ha rivelato qualcosa di davvero inatteso, condiviso tra il campo e la vita di tutti i giorni
Sinisa Mihajlovic, l’intervista segreta che avevamo dimenticato un po’ tutti: le lacrime agli occhi
In campo disegnava traiettorie impossibili sulle punizioni. In difesa era un condottiero esemplare, come Sinisa Mihajlovic ammetteva lui medesimo in una nota intervista del passato.
Il terzino sinistro serbo ha cambiato diverse squadre nella sua carriera, dalla Sampdoria alla Lazio, passando alla Stella Rossa (agli antipodi della sua straordinaria carriera). Aveva intrapreso da qualche anno la carriera di allenatore, distribuendo il suo credo calcistico di “cattivo in campo“.
La parabola perfetta sulle punizioni era una vera e propria sentenza, Ai portieri avversari tra i pali tremavano le gambe, come per ben due volte è stato in grado di respingere le offensive di quella maledetta leucemia mieloide che purtroppo ha avuto la meglio.
Ma per tutti noi, Sinisa ha vinto la sua scommessa e lo farà anche nell’aldilà, inseguendo il sogno di superare l’ostacolo con impegno determinazione e dedizione come faceva quando era un calciatore, in verità non amato da tutti.
“Per fortuna che nella vita di tutti i giorni non sono come mi vedete in campo, ma sono un uomo piuttosto buono” aveva ammesso con orgoglio e sincerità, altri due parametri attitudinali del campione serbo, amatissimo in Italia così come in patria.
D’altronde Sinisa, sempre durante l’intervista medesima ammetteva che se avesse traslato la sua ‘cattiva’ abitudine di stare in campo, nella vita privata, “non avrei avuto così tanti amici”.
Parliamo degli stessi amici che per tutto il periodo della malattia lo hanno aiutato a superare le avversità, come d’altronde la famiglia e in particolar modo la moglie, 24 ore su 24 accanto, in casa come in ospedale.
Insomma, oggi il grande Mihajlovic se ne va con dignità e a testa alta, esattamente come si era presentato agli occhi degli appassionati dello sport più bello e visto del mondo, senza farsi sopraffare da paure e perplessità (semmai le avesse).
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