Grave perdita nel mondo del ciclismo, perde la vita uno storico protagonista su due ruote. I messaggi di cordoglio di amici e colleghi.
Ha fatto la storia del ciclismo nel lontano 1965-1966, gli anni d’oro che lo hanno visto al primo posto, in cima a guardare tutti i concorrenti dall’alto.
Non ha raggiunto la medesima fama di Marco Pantani in maglia rosa, ma quello stesso indumento è riuscito a vestirlo per 19 giorni consecutivi. Per lui fu una gioia immensa, una carica emotiva maggiore nello spingersi oltre.
Inoltre ha vissuto all’epoca di Gismondi e Merckx, prendendosi per un Giro d’Italia e un Tour de France vinti, i giusti meriti, nonostante i due mostri sacri suddetti.
La scomparsa del ciclista che ha devastato i cuori degli appassionati è avvenuta come un fulmine a ciel sereno, per il campione dall’età di 85 anni.
Il professionista è stato anche protagonista negli anni 1961 e 1970, periodo nel quale oltre ai due trofei già citati riuscì a laurearsi “Campione del Mondo” a Imola, inanellando in bacheca due ‘tempi record’ straordinari, ancora oggi rimasti imbattuti
Grave perdita per gli amanti dei due ruote e più nel dettaglio per i campioni del ciclismo. All’età di 85 anni ci ha lasciato un’icona di questo sport, degli anni 60′-70′.
Non ha riscosso successi in serie ma quelli che ha ‘dipinto’ in bacheca sono rimasti record ancora imbattibili e unici nella storia del ciclismo.
L’aver allungato sull’avversario a 90 km dal traguardo sul diretto concorrente, ad Imola è una delle immagini epiche e strenue di un vero eroe.
Prima di alzare il trofeo mondiale al cielo coronò quella straordinaria cavalcata, distaccando il diretto avversario, Van Springel di 9 secondi e 50′. Altro record ancora da sconfiggere per i ciclisti della nostra epoca.
Insomma per Vittorio Adroni furono pochi ma intensi e commoventi successi, che oggi gli amanti di questo sport e qualche familiare hanno voluto ricordare, scrivendo attraverso social e telegrammi, messaggi di cordoglio.
Fra questi spicca la dedica della figlia del grande collega a quei tempi, Gismondi: “Ciao Vittorio, salutami papà” è il messaggio pubblicato da Norma.
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A quest’ultimo si va ad aggiungere il cordoglio degli altri appassionati dal cuore spezzato e amanti delle 60 corse vinte da Vittorio, durante la sua splendida, seppur a tratti, carriera con la maglia azzurra.