Matteo Messina Denaro: l’appello sconvolgente della clinica

Matteo Messina Denaro, un appello sconvolgente della clinica di Palermo, sembrerebbe che all’uomo resti poco da vivere. Il lungo post social di Alessia Randazzo fa trapelare nuove informazioni lo stato di salute dell’uomo.

Matteo Messina
Matteo Messina Denaro (Facebook- glispioni.it)

Matteo Messina Denaro è malato di tumore era infatti nella clinica la Maddalena di Palermo per curarsi. Alessia Randazzo è la responsabile legale della clinica e su Facebook la donna si è rivolta al latitante. Il messaggio è chiaro la donna invita Denaro a parlare e dire la verità, nel suo appello fa inoltre riferimento a un bambino morto che è stato ucciso su sua ordinazione. Molta rabbia e sete di giustizia si evincono dal post.

A quanto pare dalla sua cartella clinica non dovrebbero esserci cure per il tumore che ha colpito Matteo Messina Denaro, dunque nessuna terapia potrà condurlo a guarigione. La legale della clinica ci ha tenuto a sottolineare lo stato effettivo di salute dell’uomo in difesa della stessa clinica.

Già da qualche giorno infatti stanno vociferando varie insinuazioni e molti dubbi, dopo l’arresto dell’ex latitante avvenuto il 16 gennaio c’è a chi non torna qualcosa. La latitanza è durata trent’anni e l’uomo sotto il nome di Andrea Bonafede stava cercando di curarsi. Sarebbe passato inosservato a tutti, ed avrebbe avuto modo di inviare anche dei messaggi in chat.

Matteo Messina Denaro, novità sul suo stato di salute, cosa sta accadendo

Clinica post
Matteo Messina Denaro (Facebook- glispioni.it)

Una nuova identità, una nuova vita quella che era riuscito ad ottenere prima della cattura.  Tuttavia la legale Randazzo ci tiene a prendere le distanze da Denaro, il suo post infatti fa emergere tutta la rabbia che ha contro l’uomo, un tentativo, forse, anche di difendere la clinica dalle varie accuse.

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Non sono mancati infatti i commenti e le critiche, negli ultimi otto giorni, a discapito della struttura che lo seguiva. Si sono sollevati vari dubbi e sospetti sul personale sanitario che seguiva il latitante. Per molti infatti è impensabile che non fossero effettivamente a conoscenza dell’identità reale del loro paziente.

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A discolpa della struttura la loro legale ci tiene a sottolineare che la situazione di salute del malavitoso è senza speranze riportando ciò che si evince dalla sua cartella clinica non ci sarebbero speranze di guarigione né una terapia valida da poter seguire.

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