Non è l’Arena, gran colpo di Massimo Giletti: riapre il caso “agenda rossa”

Non è l’Arena riparte da una tematica che anni fa suscitò clamore e sospetti. Una semplice agenda rossa al centro di discussioni e poi accantonato. Massimo Giletti ritorna sul caso.

Massimo Giletti conduttore
Massimo Giletti (foto da Instagram-Glispioni.it)

Il giornalista Massimo Giletti ritorna con il suo spettacolare Non è l’Arena. Sempre in prima linea, tratterà una casistica che suscitò parecchio scalpore all’epoca: una agenda rossa scomparsa.

Non per niente il diario era una sorta di libretto segreto del compianto Paolo Borsellino. Il magistrato siciliano scoprì un intrigo incredibile che metteva in comune gli antipodi italiani tutt’ora vigenti.

Nella strage di via D’Amelio il noto PM perse la vita insieme agli agenti della squadra dei bodyguard. Quintali di tritolo per far saltare in aria tutta scorta compreso Borsellino mentre si stava recando dalla madre.

Tutti erano a conoscenza dell’agenda rossa del memorabile giudice, la portava sempre dietro. La teneva con sé anche quando morì nell’attentato circa trent’anni fa. Qualcuno presente alla strage la portò via.

Di certo si trattava di una persona incaricata di farlo visto che il documento conteneva le tracce scoperte dei movimenti della mafia. Insieme a lui cooperava Giovanni Falcone che morì prima di lui.

Non è l’Arena riparte dal drammatico caso che sconvolse l’Italia: la vendetta della criminalità organizzata

Agenda rossa
Agenda rossa(foto da instagram-Glispioni.it)

Il valente conduttore riapre il mistero sull’agenda rossa per approfondimenti con i vari ospiti in studio. Sandra Amurri, Nello Trocchia, Luca Telese e Francesco Storace lo aiuteranno a far luce anche su altri argomenti.

Massimo Giletti volterà pagina e tirerà in ballo altre circostanze che stanno imperversando negli ultimi tempi sul piccolo schermo. Una delle notizie porterà a galla di nuovo il caso di Antonino Lombardo.

L’indimenticabile maresciallo dei carabinieri che ricoprì un ruolo fondamentale nella cattura del capo dei capi della mafia: Totò Riina. La sua morte ancora oggi è avvolta nel mistero. I suoi familiari aspettano giustizia.

In studio interverranno i figli dell’eroico militare che insistono nel fatto che il padre non si è affatto suicidato anche se l’arma vuole far credere questa versione.

Uno sguardo anche sul caso Cospito, l’ergastolano continua a trascinarsi nello sciopero della fame e della sete, chiede la libertà e il ministro della Giustizia Nordio ha deciso che l’anarchico rimarrà al regime del 41-bis.

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Una puntata da non perdere, la professionalità di Giletti cresce a dismisura. Un vero e coraggioso anchorman.

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