Storie Italiane affranta, il caso della giovane arbitro donna soggetta a bullismo è inspiegabile. La valutazione nei suoi confronti è stata spesso messa in ridicolo.
Niente da fare, ormai la guerra contro il grasso si fa sempre più necessaria anche laddove non ce n’è bisogno. Storie Italiane affronta il tema del bullismo arbitrale accaduto a Martina Scavelli.
La giovane sportiva è un arbitro di serie B nella pallavolo. E’ stata messa sotto accusa per il suo peso che non equiparava più la legge atletica. Il fatto è che per svolgere questa mansione non è come stare in un campo di calcio.
Eleonora Daniele, agguerrita più che mai, definisce per bene il ruolo che ha un arbitro nella pallavolo. Infatti in questa disciplina non bisogna sostare tra i giocatori e correre affannosamente.
Storie italiane tratta del bullismo arbitrale. La giovane sportiva si sente “stanca di essere pesata come le vacche”
Bisogna mettersi in alto sulla apposita seggiola altrimenti non si può avere perfetta visione della partita in corso. Martina è una bellissima ragazza con un lieve sovrappeso. A cosa serve essere uno stecchetto se si arbitra da fermi?
Martina Scavelli ha 34 anni è di Catanzaro e ha una passione sfrenata per la pallavolo. Ha deciso di non arbitrare più e di sentirsi emarginata. Lo ha denunciato sul profilo facebook. La verità fa davvero male leggerla.
I dirigenti del settore le hanno fatto menzione su un peso fuori norma secondo i canoni. Purtroppo il suo peso era un po’ più alto e di conseguenza è stata retrocessa da arbitro del campionato regionale.
La lega sportiva le ha dato una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore. Per ultima cosa ha avuto l’esonero dall’impiego fino a quando non rientra nei parametri del peso stabilito.
La bravissima Martina Scavelli denuncia anche come gli uomini abbiano un maggior lasciapassare. E’ stanca di vivere con questo fardello psicologico e quindi ha deciso di non arbitrare più.
In studio si eleva la voce a più riprese sia della conduttrice che degli ospiti che trovano orribile questa situazione. Non si parla di obesità e mancanza di professionalità, ma solo di numeri.
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La giovane arbitra si dichiara “stanca di essere pesata come le vacche”. La Daniele si augura che presto possa ritornare al ruolo per cui ha rinunciato a vivere il suo sogno.
