Un inceppo e Maurizio Costanzo ebbe salva la vita nell’attentato di criminalità organizzata. Con lui Maria De Filippi, la donna con cui ha vissuto un amore spettacolare.
Un grande dolore, una coltellata si potrebbe definire perché davvero non ci sono parole che possono sottolineare questo evento così tragico: Maurizio Costanzo ci ha lasciati da poche ore ma il tam tam del lutto ha coperto tutto lo spettacolo.
Un grande giornalista, un uomo molto umile, una sapienza incredibile, “Nostro padre” così lo ha definito Vittorio Sgarbi che deve a lui i primi passi nel mondo dei riflettori. Il bravissimo redattore ha iniziato presto a dare anima e corpo nel settore del giornalismo.
La sua più grande passione, forse non tutti lo sanno, ma Maurizio è stato anche un bravo paroliere, sceneggiatore e scrittore. Aveva tutto con sé questo personaggio romano e tifosissimo della Roma. Non si arrestano i messaggi di cordoglio verso Maria de Filippi.
Si sono sposati nel 94, la decisione di chiederla in moglie balenò nella mente di Costanzo nella sera stessa in cui furono coinvolti nell’attentato della mafia. Spesse volte Maurizio si è esposto in prima linea per la lotta contro la criminalità organizzata.
Nel suo salotto, al Parioli, è intervenuto Giovanni Falcone, il compianto giudice che aveva scoperto qualcosa in più. E’ stato proprio un collaboratore di giustizia a descrivere come avvennero i fatti. Totò Riina, con il suo braccio destro Matteo Messina Denaro decise che Costanzo doveva essere fatto saltare in aria.
Si misero sulle tracce delle sue abitudini e prepararono una Fiat Uno parcheggiandola in via Fauro, stradina di accesso verso il teatro Parioli. L’auto conteneva 100 kg di tritolo ma l’attentatore sbagliò a cliccare il pulsante che scoppiò qualche secondo dopo che la Mercedes passò.
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Capì che il cuor suo desiderava che l’ultimo respiro lo esalasse tenendole la mano: profetico