Scatta una nuova allerta per l’Italia: gli esperti molto preoccupati per quello che sta succedendo nel nostro paese in questi mesi invernali. Per l’estate potrebbe verificarsi una vera catastrofe che non risparmierebbe nessuno. Ecco cosa potrebbe accaderci.
Non sarà una stagione estiva facile quella che sta per arrivare. Nel 2023 infatti, secondo gli esperti, ci potrebbe essere nel nostro paese ancora una nuova allerta a tenere banco. E a spaventare gli italiani. Dopo l’emergenza e la pandemia Covid si potrebbero quindi verificare altre situazioni complicate per la popolazione? La risposta arriva dai membri della Fondazione Cima, un centro Internazionale di Monitoraggio del clima.
Secondo un indagine abbastanza allarmante, dovremmo cominciare seriamente a preoccuparci a causa dei fortissimi segnali che ormai da tempo stanno arrivando in Italia a causa dei cambiamenti climatici, con gli inverni poco freddi e piovosi e le estati calde e roventi. Una situazione causata dal surriscaldamento della terra.
Causato dall’inquinamento e dalla fortissima presenza di gas serra che contribuiscono a surriscaldare il pianeta. Uno scenario che lentamente sta sempre di più interessando anche l’Italia. Sono anni ormai che gli inverni rigidi diventano sempre più corti, con solo alcune settimane di vero freddo soprattutto in alcune regioni. Inoltre senza neve restano impossibili i guadagni per gli imprenditori nella stagione sciistica.
E proprio da qui partirebbe l’allerta lanciata dagli scienziati. In primo luogo in Italia diminuiscono sempre di più le riserve di neve durante l’inverno. Questo calo che supera il 50% negli ultimi 12 anni porta a conseguenze nefaste per tutto il paese. Infatti nei mesi estivi il mancato scioglimento delle nevi porta all’abbassamento del livello dei corsi d’acqua, in particolare di mari e di fiumi. Un danno enorme.
Non solo per la siccità che ne deriva, ma anche per l’agricoltura. Infatti sono tanti già gli imprenditori agricoli che a causa di questa previsione poco felice hanno deciso di non coltivare le loro terre, con un calo della produzione di grano e riso che continuerebbe dopo i dimezzamenti avuti nella produzione già nei due anni precedenti al 2023. Insomma, una tragedia su tutti i fronti.
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Che dovrebbe trovare una soluzione immediata, anche per evitare che si possa arrivare anche a tagliare una delle eccellenze del nostro paese come quella del riso per le regioni del Nord. Come arrivare a tamponare tutto questo? Basterebbe applicare con serietà le politiche anti inquinamento, non solo in Italia ma nel mondo. E non solo con le parole.