Preoccupante l’allarme dell’OMS arrivato in queste ore: il virus dell’influenza aviaria sarebbe cambiato, con una morte di una bambina che farebbe adesso scattare un nuovo allarme in tutto il mondo.
L’influenza aviaria comincia a far paura in tutto il mondo. Sono ormai tanti i casi di contagi su animali, soprattutto volatili e mammiferi, che destano forti preoccupazioni. Anche in Italia, e non solo negli allevamenti, la situazione rimane di attenzione, anche perché in queste ore la notizia della morte di una bambina di 11 anni ha fatto scattare l’allerta anche da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Secondo quanto si apprende proprio da una relazione dei membri dell’OMS, pare che ultimamente il virus abbia fatto il così temuto salto di specie, arrivando anche al possibile contagio all’uomo. Una situazione che preoccupava tantissimo gli esperti, che adesso predicano cautela anche se non si è di fronte a nessun rischio pandemia.
Almeno è questo il messaggio che trapela dai portavoce dell’OMS, che se da un lato mettono in guardia di fronte ai possibili rischi in futuro, adesso provano a gettare acqua sul fuoco facendo sapere che rispetto a quanto accaduto con il Covid non si corre nessun tipo di particolare rischio.
L’influenza aviaria adesso fa paura: morta una bambina di 11 anni in Cambogia
Ma è innegabile che ad oggi il virus H5N1, quello dell’influenza aviaria, sta cominciando a circolare con maggiore velocità in tutto il mondo. E che il salto di specie preoccupa, soprattutto con un possibile contagio da uomo ad uomo. La notizia della morte della bambina di 11 anni in Cambogia ha fatto scattare l’allerta nella popolazione mondiale. Anche perché pare che all’interno della famiglia della bambina ci siano altri casi.
Il primo sarebbe quello del padre, che sarebbe in ogni caso asintomatico. Nelle ultime ore ci sarebbe stato anche un caso in Cina, con un 53enne risultato positivo, anche se non ci sono notizie sulle sue condizioni. Situazione che resta di attesa e di allerta in tutto il mondo, con l’osservazione della situazione che resta alta.
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L’OMS ha mostrato negli ultimi giorni anche i dati dell’influenza aviaria nel mondo: il tasso di mortalità del virus H5N1 sarebbe superiore al 50% nell’uomo. Mentre i dati dal 2003 al 25 febbraio 2023 parlano di 873 casi di contagio umano in tutto il mondo, mentre i decessi nello stesso periodo sarebbero 458 in 21 paesi.