Serena Bortone è sgomenta dinanzi ad un abuso di potere così eclatante. Le sue parole condannano il gesto raccontato nello studio, da rimanere spiazzati.
Spesse volte la bravissima Serena Bortone ha affrontato delle tematiche che le stavano particolarmente a cuore. Stavolta ha voluto mettere al centro alcuni episodi violenti in un luogo sacro per la salute delle persone.
Interviene l’inviato di un comune italiano che raccoglie la drammatica testimonianza degli addetti al lavoro di un Pronto soccorso. I paramedici sono costretti a rifugiarsi nell’aiuto delle forze dell’ordine er tutelarsi.
Infatti è da un po’ di tempo che vengono denunciate delle circostanze in cui parenti dei soccorsi usano la violenza nei confronti delle infermiere e dei medici impegnati che tutto fili liscio tra mille difficoltà
Serena Bortone non può passare sopra un tale gesto violento, la denuncia è pubblica e ufficiale
Invece si trovano al Pronto Soccorso sotto le minacce di pazienti o dei loro diretti parenti a subire torti e anche aggressioni. Il fatto non può sussistere soprattutto perché i sanitari hanno il compito di fare l’impossibile.
All’improvviso arrivano individui che sfogano la loro violenza come il fatto accaduto qualche giorno fa in un ospedale. La furia di un figlio che aveva portato tardi il proprio padre in preda ad un attacco cardiaco.
Pretendono di essere subito sottoposti a cure e stabilizzazioni. Il rovescio della medaglia è che la sanità non offre posti disponibili per aumentare la copertura medica. Chi lavora, a volte, deve fare anche doppio turno senza essere retribuiti.
“Volevo solo dire che accade anche questa cosa terribile che persone che lavorano per curarci e salvarci di situazioni di difficoltà vengono aggrediti. Questo è anche segno, forse, di tempi troppo troppo aggressivi.”
Si espone così in primo piano la Bortone che rimane sgomenta dalle dichiarazioni dei medici:
“C’è una crescente sfiducia che poi sfocia nella violenza, mentre una reazione di paura o preoccupazione può essere comprensibile per un caro ammalato, una violenta non è mai giustificabile.”
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