I genitori di Denise Pipitone si sfogano sui social. Nessuno li ha avvisati prima di apprendere una notizia dai media.
I genitori di Denise Pipitone, Piera Maggio e Pietro Pulizzi, si sono sfogati dopo il l’arrivo dell’esito del test del DNA negativo. La rabbia e lo sfogo attraverso i social è arrivato qualche ora fa.
Il motivo? Piera e Pietro, attraverso i social hanno scoperto l’esisto negativo del test del DNA effettuato su una ragazza bosniaca che vive a Roma. Dopo alcune segnalazioni, la giovane è stata sottoposta al test, ma l’esito la famiglia lo ha appreso soltanto dai media.
Il duro sfogo dei genitori di Denise Pipitone sui social
La Procura, dunque, non avrebbe mandato l’esito prima di ogni cosa alla famiglia della piccola Denise. Lo sfogo, così, arriva sui social e si punta il dito contro il procuratore che non si è disturbato minimamente di avvisare in maniera riservata e intima i genitori prima di tutto e poi di divulgare la notizia.
I genitori di Denise Pipitone scomparsa l’11 settembre 2004 da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, dopo l’arrivo dell’esito negativo del test del DNA effettuato sulla ragazza bosniaca residente a Roma, non ci stanno e si dicono amareggiati e delusi.
La ragazza bosniaca era stata sottoposta al test del DNA dopo alcune segnalazioni. La giovane, infatti, ha una simile età a quella di Denise e una leggerissima somiglianza, ma soprattutto lo stesso nome, Denisa. L’esito dell’esame, però, ai genitori non l’ha riferito nessuno in separata sede, perché avvisati dagli organi competenti, ma solo attraverso i media.
Così, con un lungo post su Facebook i genitori della piccola non ci stanno e si sentono delusi e amareggiati, un po’ di empatia non guasterebbe – hanno detto. I due sono impegnati nella ricerca della loro bambina da tantissimi anni.
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Questo, hanno spiegato, non è un attacco alla stampa che svolge un servizio dietro notizie e comunicazioni che gli vengono riferite da qualcuno. Ma nei confronti di chi non si è preoccupato di avvisarli in una sede diversa, prima della divulgazione dell’esito, con il tatto e la delicatezza che meritano certe questioni. “Rimaniamo delusi e amareggiati. Siamo genitori – si legge nel post – che cercano la loro figlia da diciannove anni e non smetteranno mai di farlo fino a prova contraria. Un po’ di empatia non ci guasterebbe. Grazie“.