Allarme aviaria, si teme una nuova pandemia in Europa: le parole degli esperti. Si interviene per fare chiarezza.
Prima di entrare nel cuore della notizia, facciamo chiarezza su che cos’è l’aviaria e quali sono i rischi. Con questo termine si vuole intendere una malattia infettiva causata da un virus che colpisce gli uccelli, in modo particolare quelli di allevamento. È possibile la trasmissione all’essere umano.
Questo virus si diffonde in maniera molto rapida tra gli uccelli attraverso il contatto con altri animali infetti: in modo particolare con l’acqua e con gli alimenti contaminati. Per quel che riguarda l’uomo, invece, il virus può essere trasmesso attraverso il contatto con il sangue o con le secrezioni degli uccelli.
Andando a vedere più da vicino quali sono i sintomi negli uccelli, questi possono interessare le vie respiratorie, così come l’aspetto neurologico. Negli esseri umani, invece, abbiamo la presenza di febbre alta, tosse, mal di gola e anche difficoltà respiratorie che in taluni casi possono portare alla polmonite.
Come abbiamo accennato in precedenza, il virus dell’aviaria si diffonde tra gli uccelli di allevamento attraverso il contatto. Si può prevenire e controllare il contagio separando gli animali infetti dal resto del bestiame, avendo cura dei locali di allevamento e con la somministrazione dei vaccini preposti. Per quanto riguarda l’uomo, invece, la prevenzione implica evitare il contatto con uccelli infetti.
In questi ultimi mesi si stanno registrando diversi casi di aviaria in tutto il mondo, ragion per cui l’Unione Europea sta correndo ai ripari per non incappare e restare nuovamente intrappolati in una pandemia. Proprio per questo motivo si è scelto di giocare d’anticipo e firmare preventivamente degli accordi sulle possibili forniture di vaccini contro l’influenza aviaria.
Secondo quanto trapelato, l’UE a scelto di muoversi in anticipo e di firmare i contratti con due importanti case farmaceutiche, prenotando in maniera anticipata un grande numero di vaccini contro l’influenza aviaria (Nobilis Influenza H5N2, per il pollame) nel caso in cui in futuro un ceppo del virus dovesse passare all’uomo.