Jerry Calà nelle ultime ore ha rilasciato un’intervista al settimanale Chi, raccontando la grande paura durante e dopo il suo infarto. L’attore ha dichiarato quali sono state le sue emozioni e dubbi dopo l’accaduto.
Jerry Calà nella notte tra il 17 e il 18 marzo è stato colpito da un infarto. L’attore in queste ultime ore ha svelato le sue paure e dubbi del tragico malore al settimanale Chi. Da qualche settimana il celebre comico si trovava nella città di Napoli sul set cinematografico del suo film “Chi ha rapito Jerry Calà”.
Jerry Calà ha raccontato che inizialmente non si era subito reso conto, poi ha chiamato il 118 ed è stato trasportato subito in ospedale. E’ stato operato alla Clinica Mediterranea dove è rimasto fino alla sua completa guarigione. la notizia ha subito fatto il giro del web, e in molti si sono spaventati, in particolare la sua famiglia e la sua cara amica ed ex moglie Mara Venier.
In effetti l’artista durante l’intervista ha sottolineato che una delle sue paure in quei momenti è stata proprio l’idea di provocare un enorme dolore a sua moglie Bettina Castioni e a suo figlio Johnny. Attimi dove Jerry nonostante il dolore, l’angoscia e la paura di morire, ha avuto la lucidità di chiamare immediatamente i soccorsi.
“Ho avuto paura di morire”: Jerry Calà racconta il suo dramma
Il celebre attore ha dichiarato che dopo il suo delicato intervento, le paure non si sono immediatamente placate e nell’intervista ha detto: “Ho avuto paura di morire. Il dolore non passava”, e poi ha aggiunto: ” Solo dopo, piano piano si è alleggerito“. Queste sono state le parole del celebre attore.
In questa bruttissima vicenda però l’artista ha voluto anche ringraziare tutti coloro che gli sono stati vicini e lo hanno sostenuto durante i giorni del ricovero. In primis Jerry ha parlato dei medici e dello staff dell’ospedale che lo hanno curato ed aiutato nella guarigione, e inoltre ha ringraziato Mara Venier svelando: “Mara c’è sempre. Dopo il suo post un mare di affetto proveniente da ogni parte del mondo mi ha travolto“.
Purtroppo però l’artista ci ha tenuto a sottolineare che i messaggi che gli sono stati scritti sui social non erano tutti affettuosi, molti infatti lo hanno sconvolto: “Mi dispiace che non ci sia una legge che riesca ad arginare questi comportamenti”, e poi ha concluso dicendo: “Io la chiamo disumanità“. Per fortuna non si vive solo di social, e infatti l’artista ha dichiarato che durante il viaggio da Napoli a Verona si è sentito vivo e amato grazie alla moglie e al figlio.