“Rischiamo di perdere tutto”: Un Posto Al Sole, le confessioni di un ex attore della soap fanno il giro del web. Le sue parole.
Un Posto Al Sole (UPAS) è una delle soap opera italiane più amate dai telespettatori della Rai. Nasce, però, dal rifacimento di una famosa fiction di origine australiana. Un salto indietro di oltre 26 anni per ricordare della prima puntata. Da allora non ha mai smesso di andate in onda e ottiene, giorno dopo giorno, risultati a dir poco sorprendenti.
I più affezionati, ormai, non riescono proprio a farne a meno e si sono affezionati alle storie dei protagonisti del celebre Palazzo Palladini. Tutto ruota intorno alle storie degli inquilini che lo abitano. Affaccio suggestivo nel cuore di Posillipo. La magia del mare di Napoli. A rendere tutto più vero sono proprio i fatti narrati. Fatti di vita quotidiana che abbracciano i temi del lavoro, della malattia, dell’amore in tutte le sue forme.
Un Posto Al Sole, le confessioni shock di Mariano Scognamiglio
Nel corso di questi 26 anni di messa in onda sono stati davvero molteplici gli attori che si sono succeduti sul set di Un Posto Al Sole. Tante presenza fisse come ad esempio Raffaele, Marina e Roberto. Amatissimi dentro e fuori la fiction. La soap, infatti, ha saputo conquistare con gli anni il cuore dei telespettatori che, giorno dopo giorno, bramano di scoprire quelli che saranno i colpi di scena pensati dagli autori.
Dicevamo che sono davvero molto gli attori che hanno avuto il piacere di fare parte di questa grande famiglia e, oggi, in modo particolare vogliamo ricordare la storia di Mariano Scognamiglio che ha partecipato alla soap ben 15 anni fa. Il suo percorso, poi, ha preso una strada diversa. L’ex attore, infatti, si è lanciato nel mondo della ristorazione e ha aperto una sua attività ad Arezzo. Ricordiamo anche la partecipazione a Quattro Ristoranti.
Non è sempre stato facile per Mariano che, proprio di recente, ha scelto di raccontare la sua verità. Subito dopo aver confessato la sua omosessualità sono sorti, per lui e per il compagno, i problemi. La pandemia non ha fatto altro che penalizzare ancor di più la sua attività e per anni si è sentito solo e abbandonato anche dalle istituzioni.