“Sotto minaccia”: le parole del conduttore Massimo Giletti fanno il giro del web. Com’è cambiata la sua vita oggi. I dettagli.
Massimo Giletti è – senza alcun dubbio – uno dei personaggi di punta della televisione italiana. Giornalista e conduttore televisivo, al centro del caos mediatico per il suo modo di portare avanti le trasmissione ma soprattutto per il coinvolgimento in prima linea in fatti di attualità.
Nato e cresciuto in Calabria, inizia la sua formazione nel 1980. Vanta importanti collaborazioni che lo vedono all’interno di giornali quali La Stampa eIl Giornale. In contemporanea, Massimo, esordisce anche in televisione e le sue prime apparizioni lo vedono in programmi di approfondimento e attualità.
Il suo nome è legato a L’Arena e oggi a Non è l’Arena, in onda su La7. Per il conduttore non è un momento di vita semplice, perché da qualche tempo è costretto alla scorta. Ripercorriamo quanto accaduto in questi ultimi mesi e il motivo di questa decisione obbligatoria. Le sue parole a proposito degli ultimi accadimenti.
Massimo Giletti, rivelazioni shock da parte del conduttore
Ci siamo lasciati col dire che da circa un anno a questa parte la vita del conduttore e giornalista Massimo Giletti è completamente cambiata. L’uomo, infatti, è costretto a vivere sotto scorta a causa delle continue minacce dopo essersi occupato (nel corso della sua carriera) di Cosa Nostra e dell’arresto di Matteo Messina Denaro.
Durante un’intervista, Massimo ha raccontato di aver ricevuto molteplici lettere minatorie ma che questo non gli ha mai impedito di andare oltre e di fare luce su quanto fosse malvagio il mondo della malavita organizzata. Ha, inoltre, parlato della vita dell’ex storico latitante italiano, fatta prevalentemente di festini e divertimenti.
Chi segue bene il suo programma, sa benissimo che ad oggi il focus del conduttore è sempre più incentrato su Cosa Nostra. Ha rivelato di quanto sia complicato vivere sotto scorta, perché le minacce alla sua persona sono insistenti e preoccupanti. Questo, però, non gli ha mai impedito di portare avanti il suo lavoro e di farlo con estrema onestà.