“Ero un ribelle”: Pupo si confessa negli studi di Serena Bortone. Le sue parole ad Oggi è un altro giorno.
Enzo Ghinazzi, meglio conosciuto con il nome di Pupo è uno dei cantautori più amati della discografia italiana. Nato e cresciuto in provincia di Pisa, ha iniziato sin da ragazzino a suonare la chitarra e ha formato successivamente diverse band locali. Fu soltanto nel 1975 che prese parte al suo primo festival di Sanremo con il brano Ciao amore.
Nel corso della sua carriera ha partecipato in diversi anni alla kermesse musicale italiana classificandosi sempre in cima alle classifiche e con il brano su di noi ha ottenuto un grandissimo successo anche a livello internazionale. Pupo è amato e apprezzato anche oltre oceano, specialmente in America latina dove conta migliaia e migliaia di fan.
Oltre alla carriera musicale, in tutti questi anni ha preso parte a numerosi programmi televisivi non solo in qualità di giudice, ma anche di opinionista. Proprio di recente è stato ospite negli studi di Serena Bortone dove si è lasciato andare ad una lunga e toccante intervista entrando in tutte le pieghe della sua vita privata.
Ci siamo lasciati poco fa con il ripercorrere la carriera di Pupo: artista completo a 360° a spaziato non solo del mondo della musica, ma anche nella televisione dello spettacolo. Lo scorso mercoledì è stato ospite all’interno degli studi di Serena Bortone insieme alla giornalista si è lasciato andare ad un’intervista carica di sentimento.
Il cantante italiano ha raccontato alcuni momenti più importanti della sua vita privata, una vita fatta sicuramente di alti e bassi dove non sono mancati momenti d’oro e di altissimo successo intervallati da periodi bui e da innumerevoli difficoltà. Sono riemersi gli anni del gioco d’azzardo che si sono trasformati poi in debiti e che lo hanno portato a vivere momenti paura.
Senza vergogna ha rievocato di quando in Russia rischiato la vita perché un uomo gli ha sparato alle gambe. Una scena che ancora oggi racconta con difficoltà. E ancora, il cantante si è commosso parlando della madre che da tempo soffre di demenza. Un legame indissolubile e la volontà di starle accanto in quei pochi momenti di lucidità.