Striscia La Notizia, arriva la svolta nel caso del bar dell’Agenzia delle Entrate. I dettagli direttamente con il servizio di Jimmy Ghione.
Striscia la Notizia è uno dei programmi maggiormente seguito dagli italiani. Giunto ormai al suo 35º anno di età e in onda quotidianamente su Canale 5, si occupa di fatti di attualità/cronaca/politica che riguardano il nostro Paese, con tono satirico e investigativo.
Durante uno degli ultimi servizi, andati in onda nella puntata di venerdì 21 aprile, le telecamere diStriscia la Notizia si sono spinte molto oltre e sono tornate a far visita al famoso bar dell’Agenzia delle Entrate che non emetteva mai gli scontrini fiscali ai suoi clienti.
Il tutto si è svolto nella Capitale e a distanza di circa un mese dal primo servizio, in cui l’inviato Jimmy Ghione aveva intercettato che all’interno del bar non venivano erogati gli scontrini. Un fatto alquanto surreale, considerando che accadeva all’interno dell’Agenzia delle Entrate.
Purtroppo per l’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione portare avanti il servizio non è stato così semplice, tant’è vero che nella precedente incursione sia lui che il suo cameraman erano stati aggrediti verbalmente e fisicamente da parte del barista del locale.
L’uomo aveva intimato e minacciato di morte l’inviato delle telegiornale satirico con il suo cameramen: inseguiti con tanto di coltello gli aveva urlato contro che gli avrebbe addirittura ammazzati. Oggi, però, ci sono incredibili sviluppi su tutta la vicenda. Vediamo di cosa si tratta.
Dicevamo, infatti, che nella puntata andata in onda venerdì 21 aprile l’inviato ha mostrato che il bar era stato finalmente chiuso, il frigo era vuoto e il barista che un mese prima li aveva aggrediti verbalmente, era intento a sistemare gli scatoloni in vista delle saracinesche abbassate.
La notizia di sgombero era stata confermata anche da alcuni dipendenti e successivamente sono arrivate anche le testimonianze di molte guardie giurate che non riuscivano davvero a spiegarsi come questo bar situata all’interno dell’istituzione non emanasse fattura.