“Dovrò chiudere”: noto ristoratore costretto ad abbassare le saracinesche. Il motivo è sconcertante. Ecco i dettagli.
Prima di entrare nel cuore della notizia, occorre sottolineare quanto la pandemia da COVID-19 che a volte ci appare così lontana, avuto davvero un impatto molto significativo in tutto il mondo. Sono stati molteplici, per non dire tutti, i settori dell’industria toccati dal virus. In modo particolare oggi occuparci della ristorazione.
Con la straordinaria chiusura di marzo 2020, molti bar e ristoranti hanno subito una fortissimo contraccolpo. Riaprire subito dopo non è stato semplice e ancora oggi molti proprietari continuano ad affrontare tante difficoltà. Sopravvivere alla crisi non è stato semplice e non lo è tuttora. Oggi racconteremo la storia di Stefano Moliterno.
Stiamo parlando di un ristoratore di Jesolo che ha gestito per molto tempo un famoso locale, conosciuto soprattutto per la movida giovanile, che si trova nei prezzi della piazza internazionale. Stefano è proprietario anche di un bar a Treviso che è stato costretto a chiudere dopo averlo completamente ristrutturato e aperto lo scorso mese.
Ristoratore di Jesolo costretto a chiudere il suo locale. Ecco il motivo
La storia di Stefano, purtroppo, non è nella prima e nell’ultima. Purtroppo il ristoratore si è trovato costretto ad abbassare le saracinesche nel suo locale il motivo è la mancanza di personale di sala. Aveva riscontrato alcuni problemi già il giorno dell’inaugurazione, tanto è vero che era stato costretto a fare spostare i dipendenti di Jesolo a Treviso.
Si era trattata ovviamente di una situazione momentanea, così come lui stesso la definita, per far fronte ad un problema imminente. Innumerevoli gli annunci pubblicati per la ricerca di camerieri. Ma proprio la scorsa settimana è arrivata l’ennesima batosta tra capo e collo: uno dei componenti dello staff ha lasciato il suo lavoro per problemi di natura personale.
Il ristoratore hai raccontato che l’apertura del suo locale è stato il frutto di un grande sforzo e che è stato possibile con il minimo indispensabile, ma oggi si ritrova davvero in gravi difficoltà perché non è possibile gestire un bar con sole due persone. Moliterno a continuato dicendo che si vede costretto a pagare l’affitto, ma a chiudere.
Inoltre ha tenuto a sottolineare che gli annunci pubblicati erano stati davvero migliaia e chi lo stipendio andava dai 1500 € ai 1600 € al mese, al quale andava aggiunto il giorno di riposo e gli straordinari qualora fossero stati svolti. Ha concluso di non riuscire a spiegarsi quali sono le cause del problema e che probabilmente è stato il covid a cambiare le priorità.