Sarebbe il risultato di una campione di bustine da thè prese in esame da un equipe di ricercatori. Il laboratorio ha evidenziato la presenza di pesticidi ma non solo, scorie di animali e plastica.
Una delle bevande più amate è proprio il thè. La miscela ha sapore orientale e porta con sè la storia del luogo dove cresce. Le piantagioni si trovano soprattutto in Cina e nello Sry Lanka perché il tenero arbusto ha bisogno di un luogo umido dove germogliare e dare vita al thè.
In questi luoghi proliferano anche molti insetti, zanzare, roditori ed è questo il motivo per cui viene fatto un uso smodato dei pesticidi. Il fatto è che gli animaletti muoiono di sicuro, nessuno sopravvive ai diserbanti.
Nel momento della giusta maturazione, i macchinari si avviano per la raccolta e la macina sul posto e automaticamente vengono coinvolti anche i resti dei topi e zanzare che si aggirano sovente nell’habitat stagnante.
Il thè sottoposto a controllo, certificata la presenza di animali di acquitrini e pesticidi nella miscela della bevanda
Un vero allarme per i consumatori che adorano il thè magari accompagnato da qualche dolcetto. Nel Regno Unito è uno status, guai a non sorseggiarlo. I composti coinvolti sono il the verde e quello nero.
Per ora si salva qualche marca biologica ma il resto ha la presenza di molte contaminazioni che non giovano affatto al nostro benessere fisico. Una bella botta in testa per gli intenditori della bevanda mondiale.
La ricerca effettuata su un campione ha rilevato la presenza i plastica, peli di topi. Naturalmente i prodotti concimanti sono al top, in apparenza la bustina appare bella integra e molto profumata.
Sembra che tra gli “ingredienti” della miscela abbia spicco anche il glisofato, un prodotto contaminante che arreca danno alla coltivazione ma necessaria contro gli animali.
Gli articoli devono superare dei test molto rigidi e possiamo stare tranquilli che la pausa thè è tutta da gustare. Comunque le piantagioni sono estese e la quantità di diserbante è minima, il the nel giardino con le amiche è salvo.
La buona notizia è che gli esperti del settore garantiscono la qualità del prodotto ultimato che arriva sugli scaffali nei supermercati. La fortuna è che la presenza è talmente lieve proprio perché il nostro Paese è molto ligio