Dati personali e privacy: come difendersi dalle app spia

Ci sono delle app che mettono a rischio la privacy: ecco come proteggerci per trovare le informazioni su come gestire i permessi.  

Come difenderci dalle app pericolose
Cellulare (da Pixabay – glispioni.it)

Le app che minacciano la nostra privacy quotidianamente, molte delle quali sono popolari, spesso richiedono permessi che ignoriamo senza pensarci. Tuttavia, è fondamentale adottare precauzioni per proteggere la privacy.

Gli smartphone, oltre ad essere strumenti essenziali nella nostra vita di tutti i giorni, rappresentano anche potenti strumenti pubblicitari. Diverse aziende raccolgono dati per comprendere i nostri interessi e offrirci prodotti o servizi che corrispondano alle nostre esigenze.

Questo meccanismo è prezioso per le aziende che collaborano con varie app per ottenere dati, ma talvolta può manipolare le nostre scelte di acquisto.

Inoltre, l’utilizzo della posizione, del microfono e della fotocamera può diventare un’invadenza nella nostra privacy, anche se spesso acconsentiamo a tali pratiche senza rendercene conto. Molti servizi di mappe all’interno delle app possono tracciare la nostra posizione anche quando il dispositivo non è in uso.

Questi dati possono includere informazioni sui nostri contatti, chiamate e messaggi, che vengono spesso venduti a terzi.

Quali sono le app che invadono la nostra privacy? Scopriamo come difenderci

Come difenderci dalle app pericolose
Cellulare (da Pixabay – glispioni.it)

Quali sono le app che minacciano la privacy? È diventato quasi impossibile trovare un’app che non richieda l’accesso a tali dati, sarebbe più facile elencare quelle che non lo fanno. Tuttavia, i social network sono sicuramente tra le app più pericolose in quanto sono veri e propri serbatoi di dati personali.

Anche alcuni servizi come Google Maps richiedono numerosi permessi, quindi è importante prestare attenzione a tutte le piattaforme.

Come revocare i permessi invasivi delle app quando le scarichiamo per la prima volta, ci vengono richieste autorizzazioni che spesso sono necessarie per utilizzare il servizio stesso. Non possiamo pretendere di utilizzare la fotocamera di WhatsApp senza prima aver concesso l’autorizzazione.

Pertanto, esistono diverse opzioni da considerare. Il consiglio principale è di concedere l’accesso al microfono, alla posizione e alla fotocamera solo quando l’app è attiva. In secondo luogo, è importante scaricare solo app da fonti affidabili e cancellare quelle che non consentono il controllo dei dati raccolti.

Se non possiamo fare a meno di un’app, è opportuno leggere attentamente i termini e le condizioni.

Fortunatamente, è possibile gestire i permessi delle app anche successivamente, anche se sono state presenti nel nostro smartphone per un certo periodo di tempo. Per fare ciò, è sufficiente accedere alle impostazioni del proprio dispositivo. Con Android, si può seguire questo percorso: Impostazioni > Privacy > Gestione autorizzazioni. Qui si può controllare e gestire i permessi di ogni singola app.

Con i dispositivi iOS, il percorso da seguire è: Impostazioni > Privacy. Da qui puoi gestire le autorizzazioni delle varie app e, se necessario, eliminarle dal tuo dispositivo. È importante prendere il controllo delle autorizzazioni delle app e revocare i permessi invasivi che mettono a rischio la privacy.

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