Christophe Galtier, allenatore del PSG, e suo figlio John Valovic-Galtier sono stati arrestati dalla polizia di Nizza.
L’allenatore del PSG, Christophe Galtier, e suo figlio, John Valovic-Galtier, sono stati arrestati e si trovano “in custodia presso la polizia giudiziaria di Nizza dalle 8.45 di oggi“.
A riportare la notizia è stata l’AFP, agenzia di stampa francese, citando il procuratore Xavier Bonhomme.
Il tecnico della squadra parigina e suo figlio sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine preliminare, aperta a metà aprile, che li vede sospettati di “discriminazione basata su una presunta razza o affiliazione religiosa“, a seguito di accuse rivolte all’allenatore.
Gli inquirenti incaricati del fascicolo hanno convocato il tecnico per la mattinata di venerdì 30 giugno e, a seguito del suo arrivo, è stato posto in stato di fermo.
Il fermo di polizia permette agli inquirenti di aver a disposizione la persona per ventiquattro ore. Una volta trascorso questo periodo limitato la persona può essere rilasciata oppure può essere portata in tribunale per rispondere delle accuse.
Galtier, ex allenatore del Nizza sospettato di insulti razzisti
I fatti risalgono alla stagione 2021/2022. Galtier, allora tecnico del Nizza, è sospettato di insulti razzisti verso calciatori della squadra di cui era in quel momento allenatore.
All’interno di una email inviata ai dirigenti della società della Costa Azzurra, riportata dalla stampa francese, Julien Fournier, ex direttore sportivo del Nizza, aveva rivelato i presunti commenti di Galtier.
Mi ha poi risposto che dovevo tenere conto della realtà della città e che in effetti non potevamo avere tanti neri e musulmani in squadra.
Quindi nella email si legge anche.
Mi ha comunicato in profondità la sua volontà di cambiare squadra, specificando anche di voler limitare il più possibile il numero di giocatori musulmani.
A seguito dello scoppio del caso, Galtier a metà aprile aveva così dichiarato in conferenza stampa.
Sono profondamente scioccato dalle parole che mi vengono attribuite, rilanciate da alcuni in modo irresponsabile.
Nel corso di questa inchiesta è stata perquisita la sede del club rossonero e sono stati ascoltati dagli inquirenti alcuni calciatori, dirigenti, il presidente, Jean-Pierre Rivère, e l’attuale tecnico della squadra francese, Didier Digard.