Dal fondo del mare emerge un tesoro meraviglioso: vale una vera e propria fortuna. Ecco quanto riportato in auge
Le scoperte in fondo al mare restano sempre un po’ in sordina rispetto agli scavi archeologici: nel corso degli anni, però, stanno rivestendo un ruolo davvero importante. Hanno aperto infatti una finestra affascinante sul mondo sottomarino: tanto è vero che i siti archeologici che sono sommersi stanno riportando alla luce significativi insediamenti, oltre che reperti storici.
Tra i più importanti ricordiamo non solo i relitti delle navi, ma anche molteplici città che sono state sommerse a causa degli eventi naturali e dell’innalzamento del livello del mare. Grazie a questi studi è possibile portare in auge civiltà poco conosciute o scomparse del tutto. In diverse occasioni l’Italia è stata la culla di queste straordinarie scoperte sottomarine.
Straordinaria scoperta dal fondo del mare: rinvenuto a Capraia un tesoro incommensurabile
Proprio di recente è stato effettuato uno straordinario recupero nei pressi dell’isola di Capraia, dove all’incirca a 350 m di profondità è stato possibile recuperare un prezioso tesoro nel cuore del Mediterraneo. Ci sono voluti ben 10 anni di studio per identificare i reperti e grazie al coordinamento dell’istituto francese e di quello italiano, si può dire di aver portato a casa un altro fantastico risultato.
Il relitto romano, datato intorno al II secolo d.C., trasportava degli straordinari preziosi in vetro: si tratta di particolari manufatti ancora allo stato grezzo. Tempestivo l’intervento della Soprintendenza nazionale per il patrimonio subacqueo la quale si è detta particolarmente soddisfatta del lavoro. È stato sottolineato ancora una volta quanto il popolo romano sia stato preponderante.
Come si menzionava in precedenza, sono stati rinvenuti all’interno del relitto romano dei preziosi in vetro: in modo particolare mi riferisco a delle anfore, così come bottiglie, piatti e coppe. Sebbene siano stati rinvenuti tutti allo stato grezzo, ha colpito la bellezza dei dettagli e ovviamente il colore.
I primi studi risalgono al 2012, quando il relitto venne trovato al confine tra l’Italia e la Francia: entrambe le nazioni 10 anni dopo si sono unite per riportare in auge il tesoro servendosi di strumentazione all’avanguardia per recuperare gli oggetti. Mi riferisco ad un sistema chiamato ROV Arthur in grado di effettuare il recupero mediante un sistema ad artiglio.