Un tesoro emerge dalle profondità dei mari italiani: un rinvenimento da brividi, una scoperta sensazionale datato avanti Cristo. Presto esposto in un museo.
Una nuova scoperta desta sempre tanta curiosità e ammirazione. La penisola italiana è da sempre definita un museo a cielo aperto ma vogliamo parlare dei mari? I fondali del nostro splendido paese riserva sempre delle sorprese incredibili come quella venuta da poco.
Il patrimonio artistico non ferma mai la ricerca e, come appurato, non si incontrano mai aspettative non realizzate. Il caso eclatante degli ultimi ritrovamenti ne sono una prova inconfutabile.
È Civitavecchia la protagonista della recente scoperta sensazionale di un tesoro che ha un valore inestimabile. Si tratta di un recupero che ha lasciato a bocca aperta gli esperti quanto si sono ritrovati dinanzi ad una vera e propria opera d’arte: un antico relitto.
Rinvenuto un tesoro incredibile: i fondali italiani non smettono di stupire, al vaglio un relitto antico
La città capitolina è stata, nell’antichità, sede di saccheggio e preda preferita di chi voleva stanziarsi per ottenere un grande potere. Ancora oggi, qua e là, sono disseminati delle vere fortune in campo archeologico, sappiate che il litoraneo circostante non è da meno.
Parliamo di Civitavecchia, conosciuta più come un porto tra i più imponenti d’Italia. Lo scalo dei turisti e delle merci non si contano ma a circa 150 metri di profondità è stato avvistato un esemplare di relitto quasi unico al mondo.
Grazie alla sezione investigativa archeologica, che tutela il patrimonio, è stato scoperto una nave oneraria romana. Davvero da rimanere sorpresi perché risale al secondo o primo secolo addirittura avanti Cristo.
È da brividi ciò che è stato portato a galla, centinaia di anfore romane, la maggior parte anche intatte. Subito al vaglio degli esperti del settore, che hanno tentato di ricostruire la scena che ha portato la nave ad affrontare.
Certamente voleva attraccare al porto, ma deve aver avuto un incidente di percorso quindi un attacco frontale oppure una tempesta in corso. Grazie all’impiego di attrezzature molto all’avanguardia il centro carabinieri subacquei di Genova è riuscito ad individuare il relitto a quella profondità.
Tutto si è organizzato anche per l’uso di un robot sistema ROV, che, al suo interno, aveva sonar per scandagliare la zona marina circostante. La tecnologia ha potuto tracciare una mappatura e spiccava un puntino curioso che ha dato luce al rinvenimento prodigioso.
La nave era ancorata alla terra grazie a due ceppi d’ancora in metallo. Un fatto straordinario di immensa valutazione che presto verrà esposta e farà parte del patrimonio culturale italiano.
La scoperta ha entusiasmato archeologi e periti del ramo, ogni attenzione e cautela, è stato usato per tentare di portare a galla il tutto. Dopo secoli di immersione, il timore che tutto vada in frantumi, è una spiacevole probabilità.
Dovrà passare un po’ di tempo ancora perchè il tutto venga recuperato e ripulito alla perfezione. Ci vorranno mesi ma il rinvenimento è talmente stupefacente, da aver assoldato un numero maggiori di professionisti.
La bellezza del passato che riemerge con prepotenza, vuole dare subito i suoi frutti: essere oggetto di ammirazione da parte dei curiosi e dell’arte.