Allarme dell’Unesco per la penisola. Una città italiana rischia di sprofondare, gli accorgimenti strategici sembrano non funzionare, sopravvivrà?
Chi non ama l’Italia. L’unica nazione, con quella forma così particolare, definita anche un museo all’aperto. Mare, montagna, lago e arte; 4 simboli del tricolore che, con le sue destinazioni, è presa d’assalto dai turisti ogni mese dell’anno.
È qui che tutti adorerebbero trascorrere le proprie ferie e o addirittura trasferirsi: parliamo anche di vip e personaggi del mondo dello spettacolo e oltreoceano. Purtroppo uno dei posti più incantevoli del panorama dello Stivale sta per sprofondare.
L’allarme vige da tantissimi anni e, anche se si è tentati di fare qualcosa, sembra che il risultato non sia quello sperato. La città di Venezia è spesso oggetto di studi e di critiche da parte di esperti che lanciano l’allarme sul suo futuro.
Allarme per la città lagunare: Venezia rischia di sprofondare, il monito degli esperti
La città lagunare appunto, come suggerisce il nome, è circondata dall’acqua ma in talune circostanze viene sommersa. Questa è una circostanza amata tanto dai turisti ma purtroppo i veneziani sono preoccupati.
La Serenissima fa parte dell’Unesco, con le sue calle e i suoi piccoli stretti a cui si aggiunge la splendida Piazza San Marco, ritrovo degli artisti e dei visitatori. Una vera istituzione del turismo che fa circolare parecchia moneta nelle casse a discapito di un lento deterioramento.
Infatti, alcuni ricercatori, sostengono che è da incosciente sottoporre questo splendido luogo della penisola, a ripetute visite di chi fa un lungo viaggio per un giro sulla gondola o una passeggiata sul Ponte dei sospiri.
L’agenzia dell’ONU ci ha messo il dito nella piaga aggiungendo che, gli edifici alti in costruzione, sono uno smacco alla bellezza della città. Purtroppo Venezia è a rischio. Sembra che non tutti se ne siano accorti eppure è così.
La città rischia di essere annegata nonostante ci siano la presenza dei Mose. Le dighe mobili sono state progettate e avallate negli anni 80. Un sistema di sicurezza per ovviare alla marea che concentra le acque del mar Adriatico lungo la costa veneta e che si insinua anche nell’interno.
La costruzione è stata molto ardua e difficile, per non sottolineare i costi spropositati per l’installazione al largo. Si mettono in movimento nel momento in cui arriva un surplus di mare alla volta della città di Venezia e elle isole circostanti.
Qualcosa si è fatto ma non è riuscito a proteggere per bene il capoluogo veneto. È un monito per chi approfitta di questo fatto curioso che avviene a Venezia con l’acqua alta, ma che presto porterà a morire la splendida città lagunare.